Ciao colleghi, attraversiamo un periodo strano. Di virologi da bar ce ne sono anche troppi in giro (e pure i virologi accademici mi sembra che starebbero bene in un bar visto quanto ci capiscono…), per cui, anche se come tutti ho le mie idee, voglio parlare solo di verde.
Passata o gestita in qualche modo la pandemia, lo sappiamo, per il verde ornamentale ci sono diverse prospettive.
Dimenticato il brutto periodo, tutto uguale a prima.
Oppure un sogno. Una maggiore consapevolezza dell’importanza della natura, un apprezzamento superiore per il proprio giardino o per il parco pubblico più vicino a casa, e quindi la voglia di curarsi di questo e investirci sopra, invece che, magari, viaggiare in una diversa capitale europea ogni fine settimana.
Oppure, un regresso terribile. Il paragone con la crisi del 2008 mi preoccupa. Tanti rimasti senza lavoro che si reinventano stagliuzzatori, senza l’umiltà di imparare prima a farlo. Dall’altro lato clienti o amministratori con meno soldi che chiedono dieci preventivi pur di risparmiare. Tecnici e gestori pubblici che avendo altre emergenze economiche e sociali trascurano completamente il patrimonio verde e il rispetto dei regolamenti. Un incubo già visto.
La direzione dipende dal fato, dalla mente degli esseri umani,
MA anche da noi.
E’ il momento di rinnovare e amplificare il nostro impegno nella divulgazione delle pratiche corrette, nella diffusione della professionalità, nella difesa dagli sterminatori botanici.
Che non paghino glia alberi le conseguenze della pandemia!
Davide Hanau Maggio 2020